Lorenzo Marini, comunicatore dell'arte
Lorenzo Marini è un personaggio poliedrico. È architetto e ha iniziato la sua carriera artistica con Emilio Vedova. Ma è anche un pubblicitario di grandissimo successo, collezionista di centinaia di premi ottenuti con campagne che hanno promosso tutti i settori produttivi.

In questa intervista non ci parla delle sue campagne pubblicitarie bensì del suo approccio alla comunicazione e all’arte. Per festeggiare con i cittadini la fine del periodo di confinamento e augurare loro il bentornato alla vita sociale, Marini ha creato delle installazioni sia dinamiche sia statiche a Milano, Torino, Roma e Firenze. Sono grandi cartelloni riempiti di lettere colorate dei formati più vari. Marini è infatti il caposcuola della Type art, una corrente artistica che utilizza ed esalta la bellezza dei caratteri tipografici.
La Bio
di Lorenzo Marini
Un architetto con l’anima da artista.
Nel 1980, dopo aver conseguito la laurea all’Università di Venezia, decide di dedicarsi ad un mondo totalmente differente, ovvero quello pubblicitario, lavorando per le più importanti agenzie nazionali e internazionali.

Nel primo giorno di primavera del 1997 fonda la propria agenzia, di cui ne sarà anche direttore creativo. Nel 2012 la Lorenzo Marini Group duplicherà la sua presenza nel mondo con una sede nella città simbolo dell’America, New York, trasformandosi inoltre in un vero e proprio gruppo di comunicazione integrata. Negli ultimi vent’anni di carriera Lorenzo Marini ha ricevuto oltre trecento premi, molti dei quali internazionali.
Nel 2014 rivela la sua seconda passione, coltivata sin dai tempi dell’Università sotto le ali del grande maestro Emilio Vedova: quella per l’arte. Un ambito in cui fonde la creatività tipica del mondo pubblicitario con l’istintività propria del panorama artistico, dando origine ad opere interdisciplinari come “Spacevisual” e “Advisual”. Nel 2016 fonda il movimento della “TypeArt”, definito come l’esaltazione dello studio dell’alfabeto e dei caratteri grafici, presentato in spazi espositivi nazionali e internazionali, che vede il suo massimo sviluppo nell’installazione tridimensionale “Alphacube”.

Marini diventa, di fatto, il caposcuola di una nuova forma d’arte. Le sue opere possono essere lette come la traduzione in contemporary art di campagne pubblicitarie, con una rigorosa logica degli spazi e degli equilibri, nella sua prima ricerca sui Visual. Così come possono essere lette come un pensiero rivoluzionario sulla bellezza pop dell’alfabeto contemporaneo, in questa seconda fase artistica.
Numerosi sono anche i libri di successo di cui Marini è autore, fra cui “L’uomo dei tulipani” e “Note”. Tiene spesso seminari e conferenze nelle principali università e accademie italiane.
È una persona felice e ama il chinotto.