Cristiano Savini e la terra dei tartufi
La sostanza può essere composizione materiale individuata da particolari qualità o proprietà. Esistono liquide, solide, gassose, alimentari, medicinali o velenose. Invece in filosofia la sostanza è l’essenza o il principio permanente di per sé, al di là di ogni mutamento o divenire.

Parliamo di cibo, vino, sapori, miscelazioni. Che cosa caratterizza la sostanza in questo ambito? Coloro che creano delle composizioni, dando loro un’essenza permanente. Qui si trova l’unione magica ed alchemica di coloro che trasformano e danno vita alla materia edibile.
Quanti sono i cuochi, bartender, enologi, agronomi, contadini, agricoltori, imprenditori che ho conosciuto nella vita… molti. Di loro, di ciascuno di loro avrei delle cose da raccontare, legate al tema della sostanza ma è da qui che voglio partire: Forcoli, Livorno.
È lui, Cristiano Savini, il sano e virtuoso esempio di sostanza che metto al numero 1 della classifica personale e professionale. Figlio di terza generazione di una famiglia di tartufai toscani, si trova sin da giovane a buttarsi, anima e corpo nell’impresa del padre. Un lavoro a contatto con la sostanza: il bosco, la terra, l’impresa. Cristiano s’impregna di persone, di fatti, di astuzie, trattative, vendite, racconti. E via, nei ristoranti con il prodotto fresco a parlare di ricette, contrasti di sapori, dolce, salato. E ancora via, nelle gastronomie con i vasetti fatti dal padre Luciano custodi di vecchi e nuovi segreti. Via sempre via.

“Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette” cantava Francesco De Gregori. Cristiano era un ragazzo “da fare” ma come un fulmine si è diretto verso la porta per portare a segno le sue palle. Vale poco, in questa sede, raccontare quanto fosse capace. La sua sostanza è il suo DNA, il suo appartenere ad un territorio, il “trasudare valori”, la voglia di vita che prende linfa dalle foglie del bosco.
Il suo credere che dagli altri ci sia da imparare ma anche da dubitare. Il suo modo schietto di dire solo la verità, nel bene e nel male. È la sostanza, quella che vuole sentirsi dire, quella che deve dire, quella che vuole mangiare, che vuol far provare a tutti quelli che vivono di fianco a lui e ai suoi prodotti.

Il cane corre nel bosco, Cristiano non lo perde di vista, lo insegue. Insieme si immergono nel cuore della terra, lì dove le unghie si colorano di marrone, si impregnano odori, di umido, di sottobosco, di macchia, di tubero, è lui. È lì il tartufo… bianco, nero, uncinato. Non importa. È la magia delle mani nella sostanza, nel cane che premia il padrone e il padrone che premia un cane. È la sostanza della relazione che poi si tradurrà in quei sorrisi e racconti che Cristiano porterà ai suoi cuochi e alle gastronomie da Roma a New York a Hong Kong. È la semplicità dei gesti che compie un uomo quando vive per ciò che fa rispettando la vita, la tradizione, la natura e le persone.
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La Bio
di Giulia Dirindelli
Nasco nel 1981 a Firenze e cresco in un paese della campagna chiantigiana, Tavarnelle. Seguo studi linguistici a Firenze mentre inizio a scoprire il mondo: Inghilterra, Francia, Spagna, Germania, Stati Uniti. A 19 anni mi trasferisco a Perugia per frequentare l’Università di Scienze della Comunicazione. È il 2005, l’università sta per terminare, le mille idee e l’ansia di fare mi portano a Milano dove, come stagista, inizio a lavorare in un PR e Press Office.

Dopo qualche mese di formazione arriva subito una buona occasione lavorativa: Germania, Herzogenaurach, Adidas International. A Giugno 2005 torno in Italia per una laurea blitz dopo la quale continuo la mia esperienza nella multinazionale dello sport. Una leggera sensazione di insofferenza però stenta ad andarsene, non capisco ma una cosa è certa: quel mondo non mi appartiene. Scrivo ad un cacciatore di teste a cui racconto il mio breve percorso e chiedo se c’è la possibilità di tornare in Italia, la mia volontà è quella di lavorare nel mondo del food and wine. A Gennaio 2006 inizio la mia esperienza con Cecchi, storica famiglia che produce vino nel Chianti Classico. Un’azienda solida, in crescita con un’importante quota export e tanti progetti per il futuro. Cesare e Andrea Cecchi mi affidano la guida di un nuovo reparto aziendale, la comunicazione.
Ad Aprile 2011 parte la mia esperienza come consulente comunicazione, Marketing e PR nel mondo del food & wine e dell’ospitalità. Con me da poco più di un anno, Teresa Caniato e Anna Montagner che in tutto e per tutto sono oggi GD COMUNICAZIONE.