Il Clandestino Susci Bar, Moreno Cedroni stupisce con la semplicità
L’essenza di Moreno Cedroni è racchiusa in queste quattro parole: estro, creatività, curiosità, sperimentazione. La sua carriera non ha bisogno di grandi presentazioni: apri La Madonnina del Pescatore nel 1984, cambiando così il panorama gastronomico di Senigallia e delle Marche. A questo ristorante bi-stellato ha affiancato nel corso degli anni il Clandestino Susci Bar (susci scritto proprio così, come lo si pronuncia), aperto a Portonovo ad Ancona e nel 2000, e Anikò, una salumeria ittica a Senigallia inaugurata nel 2003. Ha, inoltre, dato vita all’Officina, un laboratorio dove si producono salumi e conserve di pesce, marmellate, confetture e altre prelibatezze.
Durante le ultime vacanze, di rientro da un viaggio in Slovenia, la mia terra natale, ho avuto l’opportunità di passare nelle Marche e ho colto l’occasione per andare a provare Il Clandestino Susci Bar.

Questo locale si trova sulla splendida spiaggia di Portonovo nel Parco regionale del Monte Conero. Premetto che quando vado fuori a mangiare cerco soprattutto due cose: una buona cucina e un servizio che mi accolga con cortesia, professionalità e calore.
È vero che se non si mangia bene non si andrà più in quel ristorante, ma è altrettanto vero che se il servizio è scortese e non ci si sente a proprio agio, difficilmente si ritornerà. Anche la posizione del locale ha la sua importanza e, diciamolo, Il Clandestino Susci Bar si trova in un luogo veramente mozzafiato.

A pranzo non ho potuto provare il menu degustazione di otto portate “Susci divino”, disponibile solo a cena, Ho quindi scelto alcuni piatti dalla carta del pranzo. Tutto era curato nei minimi particolari, anche il panorama che si vedeva dalle vetrate sembrava fatto risaltare apposta: il mare si presentava con tutte le possibili sfumature di verde, azzurro e blu. Dalla cucina sono usciti piatti che hanno esaltato al massimo il pesce freschissimo e di qualità, e il servizio curato da Massimo Franzin è stato cortese e professionale. Per accompagnare quello che ho scelto Franzin mi ha consigliato tre birre: Sleeping Lemon, del Birrificio Wild Beer (Somerset), una Gose con limoni maturati sotto sale; Passion fruit & rooibois, del Birrificio Brew by Numbers (London), una Saison con l’ aggiunta di frutto della passione e rooibois; Gunnamatta, del Birrificio Yestie Boys (Wellington), Una Ipa con l’aggiunta di foglie di bergamotto.

Hanno accompagnato cinque piatti dove il pesce fresco l’ha fatta da padrone. A partire dal tonno crudo, tagliato in stile sashimi, e portato in tavola con insalata, una delicata salsa alla senape e mandorle tostate per dare la giusta croccantezza. La seconda portata era a base di spigola cruda con panzanella di pomodoro, spinaci, basilico e grissini sbriciolati; seguita da una insalata di tonno con un purè al lime, un piatto molto interessante. Come interessante era la lasagna di pesce rosa, salsa di cocco, lime e prezzemolo, il piatto che ho personalmente preferito. Ho concluso questo pasto con l’hot dog di gambero con salsa Bbq, accompagnato da patate con yogurt e mostarda: goloso e sfizioso.
È stata una esperienza coinvolgente, apprezzata e ha stuzzicato la curiosità di provare anche il menù degustazione per cena. Ho avuto l’occasione per tornarci alla fine dell’estate, ma questa è un’altra storia che presto potrete leggere.